Il Responsabile della Transizione digitale, “l’Unione fa la forza”.

Premessa

Per governare un processo complesso come quello della Trasformazione Digitale in un Ente locale sono richieste competenze multidisciplinari e un Responsabile della Transizione Digitale, che guidi l’attuazione dell’Agenda digitale locale, in coerenza con il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione.

Chi è Il Responsabile della Transizione Digitale (RTD)
E’ la figura individuata dal Codice dell’Amministrazione Digitale (D.Lgs.vo 7 marzo 2005, n. 82) per facilitare il processo di innovazione digitale della Pubblica Amministrazione. Una figura chiave dal punto di vista strategico-organizzativo, che ha il ruolo di garantire il coordinamento e la gestione delle azioni per l’innovazione e la trasformazione digitale.

Cosa fa un responsabile della transizione digitale
L’articolo 17 del Codice dell’Amministrazione Digitale obbliga tutte le amministrazioni a individuare un ufficio per la transizione alla modalità digitale – il cui responsabile è il RTD – a cui competono le attività e i processi organizzativi ad essa collegati e necessari alla realizzazione di un’amministrazione digitale e all’erogazione di servizi semplici fruibili, utili e di qualità. La legislazione vigente permette di esercitare questa funzione anche in forma associata.

“ Le pubbliche amministrazioni garantiscono l’attuazione delle linee strategiche per la riorganizzazione e la digitalizzazione dell’amministrazione definite dal Governo in coerenza con le regole tecniche di cui all’articolo 71. A tal fine, ciascuna pubblica amministrazione affida a un unico ufficio dirigenziale generale, fermo restando il numero complessivo di tali uffici, la transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione finalizzati alla realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta, di servizi facilmente utilizzabili e di qualità, attraverso una maggiore efficienza ed economicità.”

Come si stanno muovendo i Comuni
A questa richiesta i comuni negli ultimi anni hanno reagito in diversi modi:

• alcuni l’hanno ignorata;
• alcuni hanno cercato di corrispondere al mero adempimento nominando non un ufficio, ma un singolo RTD nella figura del Segretario o Sindaco o Posizione organizzativa, senza dare continuità al percorso di trasformazione digitale;
• alcuni hanno nominato un “eroe-RTD”, ovvero non il mero adempimento, ma una figura che cercasse poi di procedere con la transizione digitale seguendo il Piano Triennale, da solo;
• alcuni hanno cercato di seguire quanto richiesto dal Piano Triennale senza nominare l’RTD;
• altri (coloro che seguono la norma), hanno nominato l’ufficio RTD, l’RTD e hanno seguito quanto dice il Piano Triennale;
• infine alcuni si sono resi conto di non farcela da soli e hanno costituito, attraverso una convenzione in forma associata, un Ufficio RTD sovracomunale, hanno nominato un RTD unico ed hanno iniziato insieme a lavorare per la trasformazione digitale sia dell’ente che del territorio.

Esempi virtuosi regionali di questo ultimo tipo sono gli accordi attuativi sul digitale dell’Unione Terre d’Argine con le risorse trasferite dei bandi digitali PNRR in Unione o l’Unione Bassa Reggiana dove sono state trasferite in Unione le eccedenze dei bandi digitali PNRR; inoltre l’Unione Pedemontana Parmense che con la formula dell’accordo , in parziale deroga alla convenzione della funzione in Unione ai sensi dell’art.15 L.241/1990 ha disposto l’assegnazione temporanea del personale RTD “itinerante” ai sensi del c.7 dell’art. 23bis del D.lgs 165/2001 ai vari Comuni dell’Unione per quota parte, con le risorse dei bandi digitali PNRR mantenuti in capo ai singoli Comuni. Infine l’esempio extra-regionale, ma territorialmente vicino, dei 35 comuni della Provincia di Cremona che gestiscono unitariamente i bandi digitali con il supporto del Consorzio ICT da loro creato e l’ufficio unico RTD.

I comuni medio piccoli, ricadono tipicamente nelle prime casistiche. Se considerano le proprie potenzialità, limitandosi alle forze interne, non hanno modo di seguire altre strategie, per mancanza di competenze per realizzare il Piano Triennale, per mancanza delle figure che caratterizzano le necessità dell’ufficio e per mancanza in generale di risorse e tempo, oltre che a volte di comprensione del tema.
Spesso, inoltre, gli enti dimenticano che la norma fa riferimento a un ufficio RTD con a capo un RTD e non di un “eroe-RTD” o di un “adempimento-RTD.

I componenti e le competenze
L’ufficio associato permette di fare fronte alle esigenze di un ufficio RTD, ovvero avere le competenze e le risorse necessarie alla trasformazione digitale.
Quando si parla di competenze necessarie all’ufficio, sono da considerare le competenze amministrative, legali, manageriali e tecnologiche.
Si tratta di skill difficilmente riconducibili ad una singola persona (per questo motivo si fa riferimento a un “Ufficio” RTD) ed anche se distribuite su più persone, sono difficili da individuare nei comuni medio piccoli (soprattutto per quanto riguarda le competenze manageriali e tecnologiche).
Per comporre l’ufficio sovracomunale che comprenda quindi tutte le risorse e le competenze necessarie, devono essere individuate, oltre alle risorse dei comuni aderenti, alcune figure trasversali.

Come creare l’ufficio sovracomunale
Innanzitutto un percorso di formazione specifica facendo partecipare gli RTD a un percorso formativo creato ad hoc.
La formazione viene perfezionata su persone specifiche con percorsi di miglioramento di Project Management.
Poi la creazione di una convenzione formale che stabilisca le modalità, i tempi, le interfacce tra Ufficio RTD e EELL coordinati sulla trasformazione digitale.

Come può lavorare l’ufficio RTD associato
L’Ufficio RTD potrebbe organizzare incontri mensili con gli enti aderenti per:
• valutare la calendarizzazione delle attività associate all’ufficio
• aggiornare il calendario in base a nuove uscite del Piano Triennale
• valutare nuovi interventi a livello di norme, linee guida o altro
• analizzare lo stato dei progetti digitali finanziati
• valutare nuove opportunità (avvisi e bandi)
L’ufficio RTD potrebbe inoltre organizzare:
• incontri settimanali operativi tra i membri sopra indicati al fine di occuparsi delle azioni in capo al RTD.
• predisporre insieme con il segretario comunale, la maggior parte della documentazione e delle valutazioni necessarie agli enti, favorendone quindi il processo di esecuzione per le parti di loro stretta competenza.

Conclusioni
Attraverso questo tipo di gestione con l’RTD associato l’obiettivo è aumentare la consapevolezza, la programmazione e il monitoraggio delle azioni che il piano triennale per l’informatica nella PA prevede e gestire al meglio i fondi del PNRR digitale.
Il tema è stato affrontato il 15 febbraio 2023 a Bobbio in un incontro con l’Unione Montana Val Trebbia e Luretta e sulla base di questo incontro la task force PNRR Piacenza svilupperà ulteriori riflessioni per tutti i territori del piacentino.