Hai rifatto il sito web comunale di recente? Potresti avere diritto al contributo PNRR
L’avviso PNRR 1.4.1 “Esperienza del cittadino” riconosce come attività utili per il contributo quelle realizzate a partire dal 1° febbraio 2020.
In particolare, se un comune ha rifatto il sito web dopo il 1° febbraio 2020 e ha seguito le linee guida e il modello per i siti comunali all’epoca vigenti, potrebbe con pochi adeguamenti soddisfare anche i requisiti dettati dal nuovo modello per i siti comunali, aggiornato in occasione della pubblicazione dell’avviso.
Le novità maggiori riguardano:
- maggior rigore nell’organizzazione dei dati (sezioni di primo e secondo livello fondamentalmente tassative);
- area riservata per il cittadino con sezioni per documenti. pratiche e pagamenti;
- pubblicazione di schede dei procedimenti con sistema di prenotazione appuntamenti;
- adozione del dominio di secondo livello .gov.it.
I contributi economici sono di sicuro interesse e sembrano coprire abbondantemente gli adeguamenti necessari e potrebbero quindi ristorare delle spese precedentemente sostenute (con risorse proprie) e consentire ulteriori sviluppi, specialmente sulle parti interattive e su quelle che interagiscono con altri componenti del sistema informativo.
Abitanti | Contributo per sito web |
---|---|
Fino a 5.000 | € 28.902 |
da 5.001 a 20.000 | € 51.654 |
da 20.001 a 50.000 | € 87.682 |
da 50.001 a 100.000 | € 96.260 |
da 100.000 a 250.000 | € 162.545 |
oltre 250.000 | € 500.243 |
Inoltre, il rifacimento del sito web consente di accedere a ulteriori contributi per la pubblicazione di servizi online, scelti da una lista di 26 opzioni, con contributi da euro 12.755 a euro 77.684 (in base al numero di abitanti del comune).
Per il sito web si segnala l’iniziativa del Comune di Bologna che, nell’ambito dei finanziamenti PON METRO, ha rinnovato il proprio sito web (rete civica Iperbole) adattando la soluzione Myportal 3 in riuso dalla Regione Veneto con il supporto di altri enti e di partner tecnici privati e il supporto di Lepida. Gli enti emiliano-romagnoli possono adottare la piattaforma, scegliendo fra più modelli di gestione.
ATTENZIONE: i fondi stanno per finire!